QUESTIONI LINGUISTICHE

Un errore non è un errore: è l’applicazione di una regola giusta al momento sbagliato. Il passato prossimo si fa col verbo avere e un participio passato: “Ho pensato”. Ma se dico “Ho andato” sbaglio, perché quel verbo il passato prossimo lo fa con l’ausiliare essere. Nello stesso modo, è una regola giusta quella di completare il messaggio con gli eventuali elementi mancati. Se qualcuno dice “Domani devo andare a Milano” e mentre lo dice c’è un botto in coincidenza con la sillaba “la” di Milano, chiunque capisce lo stesso la frase. E lo stesso avviene nella lettura. Noi non leggiamo tutte le lettere dell’alfabeto di uno scritto, ma il nostro occhio va saltando, intuisce anche ciò che non legge, ed è questa la ragione per cui non vediamo gli errori di battitura.  Ma questo meccanismo ha i suoi inconvenienti e può condurre ad errori. A parte quelli di battitura, alcuni rivelano insufficienti letture e insufficiente cultura. Quando – si sente anche nei media – qualcuno dice che tizio, interrogato, “si è schernito”, è chiaro che confonde, con gli occhi e con la mente, “schernire” (fare del sarcasmo su) e “schermirsi”, da schermo, non da scherno, e dunque più o meno proteggersi, difendersi, sottrarsi. Da cui scherma. Costoro parlano la lingua come coloro che suonano a orecchio, senza mai avere visto un rigo musicale. E senza sapere quello che dicono.

QUESTIONI LINGUISTICHEultima modifica: 2009-03-25T10:18:35+01:00da Giannipardo
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4 pensieri su “QUESTIONI LINGUISTICHE

  1. IL RIFIUTO DELLA REALTÀ

    I nostri sensi – in barba al problema della conoscenza – ci informano abbastanza fedelmente sulla realtà. Nessuno, che abbia dimenticato a casa l’ombrello, ha dubbi sull’esistenza della pioggia. Ciò malgrado in molti casi – quando non si tratta di queste evidenze sensoriali – l’uomo è capace di preferire i propri sogni, i propri pregiudizi e la propria fede al messaggio della realtà.
    Gli esempi potrebbero essere infiniti. È difficile giudicare oggettivamente i propri figli. E meno male: diversamente la sopravvivenza della specie potrebbe essere in pericolo. Ci si fanno le peggiori illusioni sul conto della persona di cui si è innamorati. Gli spettatori dello stadio vedono due partite diverse secondo la squadra per la quale tifano. Perfino al livello più alto si preferiscono le proprie convinzioni alle plateali evidenze: si è capaci di credere ad una vita dopo la morte, in barba all’esperienza quotidiana, e si è capaci di credere alla Divina Provvidenza, anche se il mondo sembra tutt’altro che ben guidato. Si è infine stati capaci di credere al comunismo, mentre tutti i risultati concreti erano disastrosi. La visione del mondo è filtrata dai preconcetti con cui la si guarda.
    Senza scomodare Kant e le sue categorie, basterà citare un episodio narrato da Jean-Paul Sartre. A casa sua, quand’era ragazzo, si metteva a tavola un boccale con l’acqua per bere. Un giorno lui riempì un bicchiere direttamente dal rubinetto e un familiare lo rimproverò. Come, così beveva? Dimenticando che anche l’acqua del boccale veniva dal rubinetto. Insomma l’acqua diveniva potabile quando era nel contenitore giusto al posto giusto.
    In un’intervista sul “Corriere” di oggi Luciano Violante racconta come, all’inizio, il suo partito non prese sul serio Berlusconi. Quello che non dice è però che, se in quel momento l’errore fu perdonabile, non lo fu nei molti anni seguenti. Un fenomeno nuovo può essere senza importanza, ma se continua a verificarsi, non basta negarlo. Che senso aveva parlare di “partito di plastica” se quel partito vinceva? Che senso aveva ironizzare sulla sensibilità del Cavaliere per gli aspetti mediatici della politica, se poi quegli aspetti si rivelavano determinanti? È come se un palermitano si rifiutasse di riconoscere che sta piovendo in agosto e per questo non aprisse l’ombrello.
    Il fenomeno corrisponde a caratteristiche costanti dell’umanità. Tutta l’Europa si rassegnò difficilmente alla volgarità dell’archibugio e i generali austriaci non si resero subito conto che, con Napoleone, era nato un nuovo modo di combattere. Anche la sinistra, in Italia, immagina degli elettori con gli occhi fissi sui grandi ideali e non si rassegna ai loro interessi borghesi e prosaici. Berlusconi inaugura un termovalorizzatore che risolve nel modo migliore, anche se solo in parte, il problema dei rifiuti in Campania, ed essa si preoccupa dell’ambiente che (forse) ne potrebbe risentire. Berlusconi vorrebbe permettere a molti di fabbricarsi una stanza in più e la sinistra non capisce che la gente è contentissima della prospettiva. Il provvedimento è sbagliato? Può darsi. Ma o si è in grado di spiegarlo tanto chiaramente da farlo capire agli analfabeti o è meglio non opporsi: per non avere l’aria di andare contro i loro interessi concreti in nome di ideali e principi di cui, in fondo, tutti si disinteressano sovranamente. Il cuore è a sinistra ma il portafogli a destra: ed oggi è più vero che mai.
    L’errore degli ex-comunisti e dei loro alleati è la rigidità a causa della quale preferiscono alla realtà concreta la loro visione preconcetta. Il loro partito è nato nell’Ottocento come rappresentante dei proletari e oggi, senza accorgersi che sono passati centocinquant’anni, è divenuto incomprensibile ai proletari. È nato su una base di materialismo (storico) e sembra una metafisica salvifica. È nato popolare ed è finito elitario, con la puzza sotto il naso.
    Quando a sinistra capiranno che devono scendere dalle nuvole dei loro alti pregiudizi potranno finalmente lottare alla pari con Berlusconi che, in fondo, non ha nessuna teoria politica. È un uomo che ha delle idee semplici come questa: bisogna togliere la spazzatura dalle strade di Napoli.
    Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
    27 marzo 2009

  2. Continua l’impossibilità di inserire post nel blog.
    LA MALATTIA È MEGLIO DELLA CURA
    Sui giornali e nelle cancellerie si discute molto, in questi mesi, del ruolo dello Stato nell’economia. Dal momento che il mondo è precipitato in una delle più gravi crisi economiche da quasi un secolo, molti pensano che ciò sia dipeso da un’eccessiva libertà: sicché si auspica un maggiore controllo dello Stato, atto ad impedire che i problemi recenti possano verificarsi di nuovo.
    L’argomento è adatto a specialisti e il profano ci si perde. Il vecchio liberale tuttavia ha una stella polare – la libertà – che lo fa preoccupare ogni volta che sente parlare di Stato. Teme cioè che per ovviare ad un male se ne crei uno ancora più grande. Il discrimine si può indicare con questa domanda, tanto paradossale quanto fondamentale: l’economia deve essere dominata dal diritto amministrativo o dal diritto penale?
    Il diritto civile regola le controversie fra privati. In esso lo Stato si pone esclusivamente come autorità che accerta chi ha ragione e chi ha torto, senza avere nessun interesse proprio nella controversia. Il diritto penale invece punisce quei comportamenti dei cittadini che vanno contro le regole del vivere civile quali sono sanzionate nel codice. Il diritto amministrativo, infine, regola l’attività dello Stato quando esso opera non da arbitro o da sanzionatore, ma da soggetto attivo. Se lo Stato costruisce una strada, non regola una controversia fra privati e non reprime nessun delitto: si comporta come un cittadino che costruisce una casa.
    Nell’economia, se lo Stato si pone come soggetto attivo esclusivo, si ha l’economia sovietica; se si limita a reprimere gli abusi, si ha lo Stato liberale.
    Come è naturale, la divisione non può essere priva di sbavature. Perfino nella Russia sovietica era lasciata una minima libertà ai privati (per esempio, il piccolo orto dei contadini), così come anche nel tempio del liberismo economico, Wall Street, non ogni possibile comportamento borsistico è ammesso.
    Recentemente, nel dramma che ha vissuto e vive lo Stock Exchange americano, è chiaro che, da qualche parte, qualcuno ha commesso gravi errori. Ed è pure chiaro che bisognerebbe evitare che se ne commettano in futuro. Ma è necessario non correggere questi errori con errori ancora più grandi. Ecco perché si diceva che la Borsa deve essere regolata dal codice penale, non dal diritto amministrativo.
    La giustificazione di questi principi la fornisce la storia. Per quanti errori nei Paesi capitalisti abbiano potuto commettere gli operatori economici – nella produzione, nel mercato e in Borsa – quei Paesi sono stati prosperi. Mentre, per quanta buona volontà e severità ci abbiano messo i Paesi comunisti, i loro cittadini sono rimasti miseri. La stessa Cina è passata dalle carestie provocate dal comunista Mao alla sazietà e alla prosperità favorite dall’attuale dirigenza, rimasta politicamente comunista ma divenuta economicamente liberista.
    Ecco perché si ha il diritto di essere allarmati. C’è ragione di preferire mesi e mesi di crolli di Borsa ad un’economia ingabbiata, col morso nella bocca, incapace di riprendere a correre verso il benessere.
    Meglio una malattia di cui si guarisce che una cura che impedisce la malattia ma tiene a letto per tutta la vita.
    Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
    25 marzo 2009

  3. Oggi non riesco ad entrare nel mio blog. Inserisco qui le Mollichine.
    Massima del giorno: La differenza fra posto di lavoro e carriera sono venti ore lavorative a settimana (Ignoto).

    MOLLICHINE

    Corriere. Pd. Consensi in calo tra gli insegnanti. Hanno insegnato a lungo, ora cominciano ad imparare.

    Berlusconi: Se vorrà entrare nel Pdl, “Porte spalancate per Casini”. Ma sono sempre state aperte. Soprattutto per uscire.

    Pyongyang lancerà razzo. Partirà perché non alimentato a grano. Diversamente resterebbe a terra.

    Quarantanovenne pregiudicato mette incinta tredicenne. Non imputabile perché incapace. Ma di qualcosa è capace.

    Treviso. Pugni e schiaffi tra dottoresse al pronto soccorso. È un po’ come se i poliziotti si borseggiassero vicendevolmente.

    Fini, 15 anni dopo, non pensa più che Mussolini sia stato un grande uomo politico. Fra 15 anni dirà anzi che fu Togliatti.

    Repubblica. Gb. “Basta con la storia, si studia internet”. L’analfabetismo diviene tecnologico.

    Gianni Pardo

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