LA SAGGEZZA DEL PESSIMISMO

LA SAGGEZZA DELPESSIMISMO

Il Corriere della Sera continua a fornire dati sull’opinione pubblica di Gaza. Sempre avvertendo che le parole dei giornalisti non sono vangelo, ecco sinteticamente ciò che si poteva leggere ieri: 1) La gente ammette che la guerra è stata stupida. Bisogna cominciarla solo quando c’è una possibilità di vittoria. 2) I palestinesi si sentono vittime di giochi decisi altrove, a tavolino (è verissimo). 3) Nei primi giorni prevaleva ancora il consenso per Hamas, anche per quanto riguarda i lanci di razzi su Israele, oggi si rimpiange il buon tempo andato, prima della prima intifada, quando c’era la pace, i rapporti con gli ebrei erano buoni e si poteva andare a lavorare da loro. 4) L’azione di Israele è stata più lunga e terrificante del previsto. Anche se i civili sono stati avvertiti dei bombardamenti con volantini, telefonate e messaggini, le distruzioni sono state gravissime e i morti tantissimi. La punizione è stata severa.

Il coniglio non attacca il lupo perché sa che il lupo lo farebbe a pezzi e se Hamas ha attaccato Israele è stato nella convinzione che il lupo non avrebbe mai osato difendersi. Stavolta Gerusalemme ha cercato di dimostrare l’infondatezza di questa idea. Ha evitato il bombardamento indiscriminato dei civili (come si fece tanto spesso durante la Seconda Guerra Mondiale), ha persino avvertito prima di procedere a distruzioni, e tuttavia ha avuto la mano abbastanza pesante per far capire la differenza tra deboli e forti.

Da sempre Israele chiede solo di essere lasciata in pace. È per contrastare le stragi dei kamikaze che ha costruito una doppia recinzione fra sé e Gaza. Ciò malgrado, per anni, ha subito attacchi missilistici. I terroristi facevano vittime civili – e comunque terrorizzavano intere cittadine – mentre Israele continuava ad implorare che la smettessero. Nessuno ha dato ascolto. I militanti islamici non hanno visto che commettevano un crimine contro l’umanità, gli occidentali non hanno capito che la loro disattenzione era una forma di complicità. Solo alla fine, quando Israele si è decisa a mostrare i denti, ciò che era tanto difficile da capire è improvvisamente divenuto chiaro. Quando la spiegazione è stata accompagnata dalla voce del cannone, le cento cose che la più banale ragionevolezza non era riuscita a spiegare sono divenute evidenti.

L’esperienza storica, nella politica internazionale, conduce al più nero pessimismo: e questo caso ne fornisce la riprova. Finché Israele ha ottimisticamente fatto appello al diritto e all’umanità, nessuno le ha dato ascolto. Ancora nel primo momento di questa breve invasione i palestinesi di Gaza erano d’accordo con chi lanciava razzi sulla popolazione inerme. Quando poi il diritto si è fatto valere con gli aeroplani e i carri armati, quegli stessi palestinesi hanno cambiato opinione e si sono resi conto della stupidità dell’aggressione omicida. Se gli israeliani non li toccavano, cercavano di ammazzarli; ora che quelli li hanno severamente puniti, hanno desiderato la tregua. Non sarebbe costato di meno rispettarla prima?

Non sempre il rispetto della decenza internazionale è un cattivo affare. Soprattutto se si provoca chi è più forte di noi. Se Hitler non avesse cercato di ammazzare i londinesi, i londinesi e i loro amici americani non avrebbero poi ammazzato molti più tedeschi ad Amburgo o a Dresda. Dunque se i palestinesi vogliono uccidere gli israeliani, e poi gli israeliani distruggono le loro case, devono ringraziare il Cielo: gli è andata bene.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

24 gennaio 2009

LA SAGGEZZA DEL PESSIMISMOultima modifica: 2009-01-24T09:51:00+01:00da Giannipardo
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5 pensieri su “LA SAGGEZZA DEL PESSIMISMO

  1. Rileggendo questo post, visto che il mio primo commento era diretto solo all’ultima frase fuori luogo per una persona che non “conosce il Cielo”, devo ammettere che la reazione di Israele potrebbe essere legittima (sono perseguitati da secoli!)ma non cambierò mai idea sulle decisioni prese “a tavolino” per dare via a guerre ritenute risolutive, ma solamente devastanti.
    Approfitto dello spazio per dirle che ho risposto,sul mio blog, al commento da lei fatto sulle orbs. Mi fa piacere che sia venuto a farmi visita, grazie.

  2. cara nadia,
    lei si ostina ad andare contro la forza di gravità (nel nostro caso, l’osservazione della realtà) e, ogni volta che lancia in aria un oggetto, quello ostinatamente ricade. È colpa sua o della forza di gravità?
    Per esempio: è vero che occasionalmente i Carabinieri fanno un cattivo uso delle loro armi. Esattamente come, occasionalmente, i medici sbagliano la cura. Ma lei, se si ammala, il dottore non lo chiama? E se i ladri cercano di entrare in casa sua, lei non fa subito il 112, sperando che i Carabinieri arrivino armati fino ai denti?
    Eh sì.
    La realtà ed io siamo testardi.
    Come non vede che l’idealismo non serve a niente ed è meglio far ciò che si può fare? Per esempio, processare un Carabinieri che si sia comportato male, non disarmare l’intera Arma. Né l’impunità alla polizia, né il suo disarmo sono cose buone.
    Concludo ripetendo che non sono io, ad essere testardo, è la realtà. Che lei cerca di ignorare chiudendo gli occhi.

  3. Ci fosse una volta che abbia detto: “ha ragione, ma…”
    Almeno io qualche volta dico: ha ragione per certi versi, ma…
    I carabinieri e la polizia purtroppo, qualche volta usano le armi, manganelli compresi, con troppa facilità.
    Ciao

  4. Non rammenti il Cielo per favore! Ma, è miscredente o no?
    Il Cielo vorrebbe altre cose.
    Vedendola così, la situazione (ed è sicuramente vero), ha ragione lei e quanti la pensano alla stessa maniera).
    Io invece, “ignorantemente”, continuo a ribadire che è meglio non dare inizio ad alcuna guerra per nessun motivo. Non ci dovrebbero essere né conigli, né leoni e soprattutto NIENTE ARMI.
    Arrivederci, carissimo Gianni.

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