IL FLOGISTO

IL FLOGISTO

Immaginiamo un uomo che, nel 1700, confessasse di avere dei dubbi sul flogisto: sarebbe stato considerato un ignorante da tutti gli scienziati. Il Sabatini-Coletti definisce così quella sostanza: “Secondo le teorie alchimistiche dei secc.XVII e XVIII, elemento immaginario ritenuto causa della combustione”. Immaginario però è un aggettivo di oggi. In quel tempo, invece,  per arrivare alla teoria del flogisto si sprecò molta intelligenza scientifica e solo Lavoisier, infine, fu capace di smontarla una volta per tutte. Ma prima, appunto, chi ne avesse dubitato sarebbe passato per un ignorante.

Il flogisto è l’equivalente chimico della favola degli abiti nuovi dell’imperatore: se tutti danno per reale qualcosa, è difficile negarla. “Se esiste la parola elettrosmog, com’è possibile che tu dica che l’elettrosmog non esiste?”  Come se bastasse battezzare una fantasia.

La popolarità di Barack H. Obama è come il flogisto, è allarmante perché aggrappata alle nuvole dell’apparenza. Che quest’uomo possa realizzare tutto ciò che la gente si attende da lui è semplicemente impossibile. L’entusiasmo da cui è circondato non è solo infantile: è una forma di crudeltà. Non bisognerebbe mai caricare qualcuno di tante aspettative. Oggi a questo Presidente che ha avuto il coraggio di parlare di “una nuova era”  non basterebbe nemmeno camminare sull’acqua.

Nell’epoca della televisione, nessuno può essere giudicato dalla sua campagna elettorale. Le qualità che fanno un eccellente candidato non sono le stesse che fanno un eccellente Presidente. Nulla impedisce che Obama possa rivelarsi un ottimo uomo politico. Gli imprevisti della storia e la diversa posizione in cui si trova chi deve dirigere un Paese rivelano spesso qualità e difetti diversi da quelli che la campagna elettorale faceva immaginare. Kennedy, l’idealista buono di Camelot, fece impantanare gli Stati Uniti nel Vietnam mentre Nixon, il realista cattivo, li tirò fuori dai guai. Né si può dimenticare Reagan: era un incompetente in economia (lo irridevano parlando di reaganomics o, peggio, di woodoo economics), e tuttavia lanciò gli U.S.A. in un lunghissimo periodo di grande prosperità, di cui beneficiò anche Clinton.

Alla domanda: “Chi è Obama?” l’unica risposta è: “Non lo so”. Fino ad oggi ha solo fatto bei discorsi, vaghi e coloriti. Ha solo formulato promesse mirabolanti e tuttavia questo non è sufficiente per giudicarlo severamente. Del resto mostra oggi una chiara tendenza a “mettere acqua nel suo vino”, come dicono i francesi: cioè a stemperare le promesse più ardite, a rinviarne l’attuazione, a parlare di difficoltà e, in concreto, a circondarsi di collaboratori esperti, realisti e prudenti.

Obama potrebbe chiedere: “Hai riso della mia campagna elettorale? Hai detto che era fatta di parole vuote e promesse irrealizzabili? Ebbene, eccomi qui, sono stato eletto. Se avessi espresso il mio vero programma, lo sarei stato? Ora invece mi comporterò con saggezza e realismo, e farò il bene del mio Paese, anche se alcuni sognatori saranno delusi. Chi è lo sciocco, fra te e me?”

Speriamo che Obama – oggi una totale incognita – si riveli un grande Presidente. Speriamo che aiuti gli Stati Uniti ad uscire dalle attuali difficoltà.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

23 gennaio 2009

IL FLOGISTOultima modifica: 2009-01-23T08:39:27+01:00da Giannipardo
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “IL FLOGISTO

  1. Buon giorno Gianni,
    con l’elezione di Obama, finalmente gli americani (almeno la maggioranza) hanno dimostrato (speriamo che qualche idiota non gli spari prima) di non essere più razzisti. Lui, a mio modesto parere, sembra un uomo buono, intelligente e soprattutto coraggioso, consapevole che le sue promesse non potranno essere tutte esaudite immediatamente. Ma questo credo che lo sappiano anche tutti quei sognatori che lo hanno votato. L’importante è che cominci bene e continui meglio.
    Paragonerei la sua elezione, così strana e particolare per tutti noi, a quella di Papa Giovanni Paolo che era polacco. Tutti e due con terribili storie alle spalle. Papa Wojtyla “qualcosa” ha fatto, speriamo che il buon Dio aiuti anche Obama. Aspettiamo!

I commenti sono chiusi.