QUESTIONI LINGUISTICHE

Il prof.De Rienzo, sul “Corriere della Sera” (Forum “Scioglilingua”)  preferisce costatare a constatare, ma lo Zingarelli, se si cerca costatare, rinvia a constatare. Materia opinabile, dunque. Probabilmente De Rienzo ha preferito un suono più consono al sistema fonologico italiano (nel quale il gruppo “nst” si è sempre ridotto a “st”, da Constantino a Costantino, da instantaneo ad istantaneo, ecc.), mentre il dizionario ha voluto tenersi vicino all’etimologia. Che del resto è abbastanza curiosa. Constatare deriva infatti da “constater”, francese, e questo a sua volta da una terza persona, “constat”, latino, che significa più o meno “risulta”, parola che veniva messa in evidenza in una certificazione. Anche oggi, in francese, si può dire “un constat”, per dire “un accertamento”. Da una terza persona prima si è fatto un nome e poi un verbo. Fenomeno analogo si è avuto in inglese. Nelle opere teatrali, per indicare il momento in cui un attore finiva il proprio intervento, si scriveva (in  latino) “exit” (dalla scena). E da questo verbo è nato il nome “exit”, ancora oggi di uso corrente. Tanto che molti sono convinti che sia solo una parola inglese.

Riguardo all’uso di “volevo sapere” invece di “voglio sapere”, si tratta della volontà di attenuare l’imperatività della richiesta, con forma analoga a “vorrei sapere”. Vorrei, condizionale, significa “se lei è del parere di dirmelo”, così come “volevo sapere” significa, anche un po’ assurdamente, “desideravo saperlo ma ora che sono dinanzi a lei non ho il coraggio di chiedere”.

Quanto al senso delle domande del tipo “non ti avevo detto di rimettere a posto quel giocattolo?”, si tratta di domanda retorica ma credo di potere aggiungere, per la gentile lettrice, che il senso della frase è “Puoi forse negare che ti ho detto di rimettere a posto quel giocattolo?”, “Hai il coraggio di sostenere che l’hai dimenticato?” Si tratta dunque di una domanda retorica (non di un’affermazione) che ha il sapore di una minaccia.

Per “l’acqua toffana”, di cui non avevo mai sentito parlare, lo Zingarelli spiega che “l’acqua tofana” (con una sola “f”) è un veleno a base di arsenico.

Gianni Pardo

QUESTIONI LINGUISTICHEultima modifica: 2009-01-16T08:06:59+01:00da Giannipardo
Reposta per primo quest’articolo