DIO ESISTE?

DIO ESISTE?

Che cosa si penserebbe di un Congresso Filosofico Internazionale per discutere se sia meglio bere Coca Cola o Pepsi Cola? Naturalmente che i professori sono ammattiti. E questo giudizio perentorio non nascerebbe dall’irrilevanza del problema – nient’affatto secondario per le industrie interessate – ma dalla sua insolubilità. I favorevoli all’una o all’altra bevanda in fondo non potrebbero che dire: “io preferisco questa”, “io preferisco quella”.

A volte l’insolubilità dipende dal fatto che de gustibus non est disputandum, non bisogna discutere dei gusti, a volte il problema, pure razionale (il riscaldamento della Terra è di origine antropica?), è insolubile nel senso che non c’è una dimostrazione che convinca pressoché tutti.

Il problema dell’esistenza di Dio è razionale ma rimane razionalmente insolubile. A questa conclusione è giunto Immanuel Kant (che pure personalmente era credente) e da allora si è smesso di accapigliarsi. Chi vuole credere crede, chi non vuole credere non crede.

C’è di più. Credere o no nell’esistenza di un Dio provvidenziale – che, diversamente dal Dio di Aristotele, si occupa di noi esseri umani – non è una questione meramente metafisica. Chi crede ha qualcuno cui rivolgersi, in caso di bisogno; può sperare che la morte non sia definitiva; può pensare che malgrado tutto Qualcuno dirige il destino dell’umanità; che alla fine ci sarà giustizia per tutti. Dunque rinunciare al Dio cristiano non sarebbe, per molti, solo cambiare un’idea ma modificare in senso pessimistico l’intera visione della vita. L’ateo infatti è un orfano. Proprio per questo l’iniziativa di scrivere sugli autobus la frase: “La cattiva notizia è che Dio non esiste, quella buona è che non ne hai bisogno” è in larga misura insulsa. Gli atei sprecano i loro soldi. Nessuno cambierà opinione per aver letto quella pubblicità. I bacchettoni si indigneranno, come se fosse sconveniente mettere in dubbio l’esistenza di Dio, per giunta facendo dell’umorismo, i normali credenti, se persone di spirito, sorrideranno e basta.

L’episodio è una buona occasione per osservare che le idee religiose e le idee politiche si presentano ai loro portatori con connotati di tale evidenza da indurre all’intolleranza. Il credente non si capacita che si possa essere atei e il liberale che si possa essere comunisti: per questo tutti credono che, con qualche buona argomentazione, si metterà l’altro con le spalle al muro. E invece ciò non avviene mai. Capita che ci si converta da un’ideologia a quella opposta, ma la cosa avviene per ragioni esistenziali e lungo un arco di tempo notevole. L’illuminazione sulla via di Damasco o è leggenda o è un caso raro. Tutto ciò che è legato all’affettività – e Dio sa se la religione e la politica lo sono – è estremamente vischioso. Ecco perché i trattamenti psicoanalitici durano tanto: non si tratta di spiegare al nevrotico il meccanismo del male di cui soffre, si tratta di ricondizionarlo dal punto di vista affettivo. Ecco un esempio (di Michel de Montaigne) che vale per tutti: se dovessimo imparare a camminare su una tavola fra due edifici, al quarto piano, non basterebbe certo spiegarci che, così come sapremmo farlo se quella tavola fosse posata per terra, nello stesso modo possiamo farlo a quell’altezza. Per impararlo – ammesso che ci riusciamo – avremmo bisogno di un bel po’ di tempo. L’intelligenza e l’emotività conducono spesso a conclusioni diverse ed è praticamente sempre la seconda a prevalere.

Non vorremmo che l’iniziativa dimostrasse che gli atei, oggi, cominciano ad avere l’atteggiamento tendenzialmente intollerante di chi si indigna per il fatto che gli altri la pensino diversamente. Deprecano, con ragione, l’Inquisizione perché voleva imporre a tutti di credere e vorrebbero suggerire di non credere? Forse la frase giusta sarebbe stata: “Dio esiste? Dio non esiste? Affari vostri”.

Gianni Pardo giannipardo@libero.it

15gennaio 2009

DIO ESISTE?ultima modifica: 2009-01-15T10:08:00+01:00da Giannipardo
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5 pensieri su “DIO ESISTE?

  1. Cara Nadia,
    lei è nuova del web, io vecchio. Se uso il lei con tutti è perché, su internet, si ha tendenza alla cattiva educazione e all’insulto. Per questo impongo a chi mi frequenta un certo stile: perché dare del fesso è molto più difficile, dando del lei. In seguito noi due vedremo, ma in generale le consiglio di essere prudente: questa piazza incorporea è anche una giungla.
    Per quanto riguarda la dottrina della Chiesa lei la definisce “fiscale”, io in qualche caso la definirei “inumana”, ma – vede – io ho il diritto di dirlo perché non sono credente, lei invece, se vuol essere cattolica, deve rinunciare a dire la sua. Oppure deve divenire protestante.
    “Dire analizzo la fede” è frase perfettamente plausibile. Purché “analizzo” non corrisponda a “giudico”. Chi giudica la propria fede ha già un piede nell’eresia. Il mio consiglio ai credenti è: non ragionate sulla fede. Oppure abbandonatela.
    Lei dimostra una freschezza che sa di primavera e di purezza.

  2. Buongiorno, ho visto che mi ha dato del “lei” mentre io mi ero permessa di scrivere dando del “tu”. Per questo mi scuso ma se le fa piacere nei prossimi commenti potremmo darci quel “tu” che ci fa sentire tutti più vicini.
    Per quanto riguarda lo sfondo nero del mio blog, ha perfettamente ragione, ma essendo nuova nel mondo dei bloggers, mi sono lasciata consigliare. Provvederò.
    A parte queste premesse, passiamo al suo commento:
    1)Dire “non andare a Messa” è un peccato mortale secondo la Chiesa e per questo andrei all’inferno è troppo fiscale e anche se giustamente il Cattolicesimo non è una dottrina “à la carte” ci possono essere delle giustificazioni. Es.: quando dovevo accudire mia madre molto malata e non potevo andare a Messa, non ho fatto peccato mortale per cui credo che l’inferno vero può attendere.
    2)Non le è piaciuta la mia frase “analizzo la mia Fede ogni giorno”: forse ho esagerato ma qualche volta i dubbi vengono a tutti, anche i Santi hanno avuto i loro conflitti con il Padre Eterno.
    3)Non le è piaciuta neppure la mia frase “credente ma non bigotta”. Bigotta è quella persona che bada più alle pratiche esterne della religione più che allo spirito di questa.

    Si, è stato troppo severo, ma preferisco le persone che dicono subito quello che pensano e accettano lo scambio di opinioni senza giudicare piuttosto che quelle indifferenti e ipocrite.

    Continuerò a leggere il suo blog sicuramente. A presto

  3. Gentile Nadia,
    io non sono per nulla credente ma ho della religione una concezione estremamente seria, direi quasi da teologo severo. Infatti non amo l’espressione “credente ma non bigotta” e mi preoccupano le sue parole: “analizzo la mia fede ogni giorno”. Lei, se è cattolica, ha il dovere di seguire la dottrina della Chiesa e l’insegnamento del papa ex cathedra, senza possibilità di variazioni o discussioni. Ha ben poco da analizzare. Per esempio lei dice che se una domenica non va a messa “il buon Dio capisce che non è per un rifiuto”. Ora, a parte il fatto che lei ipotizza un suo rifiuto di Dio, quasi fosse un amico cui ha dimenticato di fare gli auguri, lei dimentica che la chiesa ha stabilito che non andare a messa è un peccato mortale. Dunque meritevole dell’inferno (“mortale” significa questo), altro che lo sgarbo ad un amico suscettibile.
    Sono dolente di essere così severo ma il cattolicesimo non è una religione à la carte.

  4. Ciao, sono una nuova blogger e sono entrata nel tuo blog per curiosità ma anche perchè l’argomento è interessante e profondo.
    Io sono credente ma non bigotta. Analizzo la mia fede ogni giorno e secondo gli eventi mi sorgono tanti dubbi, ma è pur vero che la Fede è un dono che purtroppo pochi hanno e se fosse tutto “certezza” non si chiamerebbe così.
    Io sono praticante, nel senso che vado a Messa, ma se qualche volta non posso credo che il buon Dio capisca che non è per rifiuto.
    E’ vero che i cosiddetti bigotti a volte sciupano la semplicità del nostro credo con atteggiamenti troppo fiscali.
    Giusto dire “chi crede crede” e “chi non crede affari loro”.
    Se ti fa piacere visita il mio blog che per il momento è un po’ scarno ma mi piacerebbe fare qualche post su questo argomento.
    Ciao

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