PARERI LINGUISTICI

PARERI LINGUISTICI

 

(Dal Forum Scioglilingua, del Corriere della Sera)

 

Per il sig.L.G. Cominciamo col riprendere la frase incriminata: “L’infermiere gli consigliò di restare a letto finché (non fosse o non sarebbe) guarito”. Io sostenevo che si usa “fosse” in caso di dubbio sulla guarigione, “sarebbe” quando incerta fosse stata solo la data della guarigione. Ora il sig.L.G. chiede se la corrispondente frase al presente (“Le consiglio di restare a letto finché sarà guarito”) implichi che il malato guarirà sicuramente o no. A mio parere, il “sarà”, anche se lascia un piccolo spazio al dubbio, è ottimistico. Volendo essere chiaramente rassicurante l’infermiere avrebbe dovuto dire: “Le consiglio di restare a letto per favorire la guarigione”. In questo modo l’avrebbe data per sicura. Due “forumisti” si chiedono poi se si possa usare la formula “essere ammirato” al posto di ammirare. Secondo lo Zingarelli, l’aggettivo “ammirato” significa “pieno di ammirazione: essere, rimanere a. di q.c.”. Dunque “essere ammirato” nel senso di “ammirare” non è scorretto.
Gianni Pardo

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Sono indotto da altri gentili corrispondenti a tornare sul modo di scrivere certi segni. Per i simboli non correnti in italiano, Tullio Vidono vuole infatti rendersi utile ma fa ripetutamente riferimento alla tilde, che purtroppo non si trova sulle tastiere 850 (credo dette anche qwerty, comunque quelle di gran lunga le più vendute in Italia). Funziona, se pure con qualche difficoltà, il suggerimento di control + apostro + vocale per gli accenti acuti ma, ma per quanto riguarda la “ç”, basta digitare “ò” e il tasto delle maiuscole. In ogni modo, chi fosse interessato può prendere nota dei seguenti sistemi. Per le vocali con l’accento circonflesso, tenere premuti maiuscole e control, battere l’accento circonflesso (accanto al punto interrogativo) e infine la vocale che si richiede: ÂÊÎÔÛ. Se, mentre si batte la vocale, si rilascia il tasto delle maiuscole, si ha âêîôû. Lo stesso vale per la dieresi, se si battono due punti (:) al posto dell’accento circonflesso: ÄËÏÖÜ, äëïöü. Per le vocali con gli accenti acuti vale il suggerimento del sig.Vidono: control, apostrofo, vocale: áéíóú. Per la “é” ovviamente è più semplice usare la maiuscola di “è”. Ecco altri simboli, che si ottengono tenendo premuto alt mentre si digita sul tastierino numerico il numero indicato: per gli amanti della lingua tedesca 225 ß, per lo spagnolo 164 ñ, e 168 ¿. Ci sono molti altri simboli ancora. Chi non sapesse cavarsela da sé, o non avesse la pazienza di battere tutti i numeri per trovare il simbolo che gli interessa, cerchi su google giannipardo e troverà il mio indirizzo e-mail. Gli risponderò privatamente.

 

Gianni Pardo
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Per “vai a farti benedire” io farei l’ipotesi di una forma eufemistica. La frase sarebbe usata per non dire “vai a farti…” tutt’altro che benedire. Alla domanda di Nonno Michelino risponderei che la consuetudine volgare di toccarsi le parti intime come gesto scaramantico potrebbe derivare da un riflesso di difesa. La mano infatti potrebbe correre a proteggere parti insieme delicate e, in natura, esposte. Naturalmente non è gradevole né fare gesti sconvenienti né confessare che si ha paura: forse per questo si toccano altre cose (legno, ferro) con allusione indiretta e un po’ sbruffona a durezze e rigidità. Ma, come sempre, bisogna essere pronti ad inchinarsi a chi, a certe domande, può dare una risposta documentata. 

 

Gianni Pardo
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PARERI LINGUISTICIultima modifica: 2008-10-02T14:54:38+02:00da Giannipardo
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