LA SVOLTA

La base dell’economia è la limitatezza dei beni. Nessuno vende aria da respirare agli angoli delle strade, perché l’aria è disponibile per tutti gratis e in quantità illimitata. Viceversa, la maggior parte dei beni non è come l’aria: un chiodo, un paio di scarpe o un’automobile non sono disponibili gratis per tutti. Poco o molto che sia, i beni e i servizi vanno pagati.
Dall’economia si può facilmente passare ad un principio ancor più generale: tutti gli uomini sono insoddisfatti. Vorrebbero avere più di quel che hanno e per questo vivono sperando in futuri miglioramenti.
Questa è la condizione umana, e solo la saggezza può porle qualche rimedio: misurare esattamente la propria situazione, limitare i propri desideri, apprezzare ciò che si ha e ridimensionare ciò che non si ha. Ma è esercizio difficile e raro. Si può dunque rimanere fermi all’affermazione generale: tutti gli uomini sono insoddisfatti.
Purtroppo c’è chi sfrutta  questo loro sentimento. Cominciano i produttori di beni. Essi sono capaci di reclamizzare un profumo non come qualcosa “che non vi farà puzzare” ma come “un vero filtro d’amore”, per non parlare degli imbroglioni che promettono agli uomini di bassa statura di renderli più alti o all’oceano dei calvi di fargli ricrescere i capelli. E non è detto che costoro siano i peggiori: essi infatti possono ingannare solo chi vuole essere ingannato: i romani parlavano di dolus bonus. I più disonesti sono quelli che promettono di risolvere non un piccolo inconveniente ma “il problema dell’esistenza”. Di questa lista fanno parte al più basso livello i maghi, al più alto le religioni, e in mezzo i politici. I maghi operano con incantesimi ingenui e possono essere dimenticati; le religioni hanno a loro favore il fatto che o promettono la felicità in un’altra vita (Cristianesimo, Islamismo) o invitano alla saggezza (confucianesimo) e dunque a risolvere da sé il problema; gli imperdonabili sono i politici.
I politici non affermano di operare magie: osano rivolgersi alla razionalità, al senso del reale dei cittadini. Non promettono la felicità nell’aldilà, ma nella prossima legislatura. Tutto questo possono farlo in due modi: o fanno promesse concrete (che spesso non mantengono) o, più scorrettamente, promettono la felicità in sé. Nel primo caso abbiamo i cosiddetti “libri dei sogni”, nel secondo solo alate parole. Parlano di “un altro modo di governare”, “un deciso cambiamento nel Paese”, “un rilancio dell’economia”, ed altre vaghezze. L’esempio più recente sono i discorsi del candidato democratico americano Barack Obama. Anche in Italia egli è già l’idolo dei giovani, della sinistra e dei progressisti. I sondaggi lo dànno favorito rispetto a McCain e tuttavia praticamente nessuno sarebbe capace di rispondere a questa semplice domanda: “Qual è il programma di Obama?” Il programma non c’è. “We can change”, egli dice. Sì, ma che cosa si può cambiare? Per sostituirlo con che cosa? E in qual modo, con quali mezzi? Se fosse eletto, chissà, potrebbe essere un buon Presidente, potrebbe fare egregie cose: ma cose che certo non ci ha rivelato in anticipo.
Nella truffa il raggiro mira a rendere plausibile le ragioni per cui la vittima dovrebbe fare un affarone, tacendo le ragioni per cui esso è inverosimile. Su internet tutti abbiamo ricevuto la comunicazione di avere vinto in fantomatiche lotterie cui non avevamo partecipato: quanto bisogna essere sciocchi ed avidi, per credere una cosa del genere? Probabilmente la piccola truffa funziona così: “Avete vinto centomila euro, mandateci dieci euro per le spese postali”. Poi i centomila non arrivano e loro si tengono i dieci euro. Amen.
Nello stesso modo, i politici promettono aria fritta, un cambiamento, una svolta e lo zucchero filato per tutti. Sono degli imbroglioni ma si rivolgono a cittadini che vogliono essere imbrogliati: dunque non bisognerebbe fare i moralisti. Gli uni meritano gli altri e per questo bisogna tenersi ben stretta la democrazia, con tutti i suoi difetti: essa permette almeno di rimandare a casa chi ha governato male.
Gianni Pardo,
giannipardo@libero.it
26 giugno 2008
Avverto che, dalla fine del mese, sarò assente per tre o quattro settimane

LA SVOLTAultima modifica: 2008-06-27T09:38:10+02:00da Giannipardo
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