GLI ASINI A SEI ZAMPE

GLI ASINI A SEI ZAMPE

Il governo ha innalzato l’Iva per Sky dal 10% al 20%. La sinistra è insorta, gridando al vantaggio di Mediaset e al conflitto d’interessi. La polemica è stata spinta ai più alti livelli. Poi sono intervenuti Prodi, a dire che l’iniziativa era partita dal suo governo, in gennaio, e l’Unione Europea a dire che avrebbe aperto una procedura d’inflazione, se la misura fosse stata ritirata. Berlusconi a questo punto ha parlato di figuraccia dei giornali ed ha perfino detto che “certi direttori” (Anselmi e Mieli, per non fare i nomi) farebbero bene a cambiare mestiere. Oggi Anselmi gli risponde con un argomento interessantissimo.

È vero, scrive sulla “Stampa”, si è esagerato, con questa storia dell’Iva su Sky; ma la colpa non è della sinistra, e neppure dei giornali; è del conflitto d’interessi in cui è invischiato il Premier. L’argomento sembra incredibile e per questo ecco le parole esatte: “è doveroso sottolineare che se il macroscopico conflitto non esistesse, il caso non sarebbe divampato con tanta violenza politica e mediatica”.

A parte il fatto che Berlusconi è proprietario solo del 30% di Mediaset, il ragionamento merita divertiti commenti: si tratta infatti di un caso emblematico di “petitio principii”. Se qualcuno dicesse: “dal momento che gli asini hanno sei piedi, per dieci asini sono necessari sessanta ferri di cavallo” non farebbe un calcolo errato. Sei per dieci fa indubbiamente sessanta. Il fatto è che l’asino non ha sei piedi. Quel tipo di affermazione è un caso classico di petitio principii: richiesta (mancanza) di fondatezza del principio da cui si è partiti.

Un secondo esempio chiarirà ulteriormente il problema. Il proprietario di un supermercato ha dieci cassieri ma si preoccupa soprattutto dell’onestà di uno di loro, un romeno. Un giorno c’è un ammanco di denaro e il proprietario licenzia il romeno, lo chiama ladro in pubblico e si appresta ad intentargli causa, per recuperare la somma. E subito si scopre che il ladro è un altro. Se il proprietario fosse una persona corretta dovrebbe chiedere infinite volte scusa al calunniato. Dovrebbe confessare di avere ceduto ad un atteggiamento preconcetto e razzistico, dovrebbe offrirsi di compensarlo in qualche modo per i problemi che gli ha causato. Se invece quel proprietario si chiamasse Giulio Anselmi gli direbbe: “Non sono io che ho sbagliato, non sono io che ho ceduto ad un inqualificabile pregiudizio, la colpa è tua. Infatti tu sei romeno e si sa che i romeni sono ladri. Perché non sei austriaco, belga o svedese? È colpa tua”.

Il parallelo con la tesi di Anselmi non è affatto peregrino. Il Direttore giustifica il pregiudizio dei giornali nei confronti di Berlusconi col “macroscopico conflitto d’interessi”.  Dice insomma: se lui non fosse proprietario di Mediaset, noi non avremmo così facilmente creduto al fatto che l’innalzamento dell’Iva per Sky fosse dovuto a motivi biasimevoli. Dunque la colpa è sua. E con questo dimostra di non avere grandi capacità logiche. Non  è il conflitto d’interessi generale che dimostra il conflitto d’interessi in un caso concreto, è il conflitto d’interessi in un caso concreto, anzi, in più casi concreti, che dimostra il conflitto d’interessi in generale. Diversamente manca il principio su cui fondare il ragionamento. La certezza del conflitto d’interessi prima della verifica nel caso concreto, corrisponde all’asino a sei zampe, al fatto che tutti i romeni sono ladri, alla petitio principii più smaccata. Per il popolo, e per alcuni direttori di giornale molto lontani dalla filosofia, questo si chiama “mettere il carro dinanzi ai buoi”.

Un ultimo corollario: la sinistra, per difendersi dalla smentita dell’Ue, sostiene che essa richiedeva un livellamento dell’Iva, dunque il governo ben avrebbe potuto non innalzare l’Iva per Sky ma abbassare l’Iva al 10% anche per Mediaset. Una sola domanda: in questo caso, mentre Mediaset avrebbe guadagnato di più, i giornali non avrebbero parlato di conflitto d’interessi? Non avrebbero fatto notare che si abbassava al 10% l’aliquota per un bene assolutamente non necessario, mentre rimaneva al 20% quasi per tutto il resto, inclusi beni essenziali alla vita? If you can believe this, you can believe everything, se potete credere a questo, come dicono gli anglosassoni, potete credere qualunque cosa. Anche che gli asini abbiano sei zampe.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

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4 dicembre 2008

GLI ASINI A SEI ZAMPEultima modifica: 2008-12-04T11:38:00+01:00da Giannipardo
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